mercoledì 14 agosto 2013

Introduzione

INTRODUZIONE AI PRINCIPI DI YOGYAKARTA


Tutti gli esseri umani sono nati liberi ed eguali in dignità e diritti. Tutti i diritti umani sono universali, interdipendenti, indivisibili ed interconnessi. L’orientamento sessuale [1] e l’identità di genere [2] sono parte integrante della dignità e dell’umanità di ogni persona, e non debbono essere alla base di discriminazione o di abuso.

Molti progressi sono stati fatti verso l’assicurazione che le persone di ogni orientamento sessuale ed identità di genere possano vivere con l’eguale dignità e rispetto a cui tutte le persone hanno diritto. Molti paesi ora hanno leggi e costituzioni che garantiscono i diritti all’eguaglianza ed alla non discriminazione senza distinzione di sesso, orientamento sessuale od identità di genere.

Ciononostante, le violazioni dei diritti umani dirette a delle persone a causa del loro orientamento sessuale od identità di genere, effettivi o percepiti, hanno una struttura globale e ben radicata che merita seria preoccupazione. Queste violazioni comprendono omicidi extragiudiziali, torture e maltrattamenti, molestie sessuali e stupri, violazioni della privacy, detenzioni arbitrarie, diniego di opportunità di lavoro e studio, e serie discriminazioni in relazione al godimento di altri diritti umani. Queste violazioni sono spesso complicate da esperienze di altre forme di violenza, odio, discriminazione ed esclusione, come quelle basate su razza, età, religione, disabilità od altre condizioni economiche, sociali, ecc.

Molti Stati e società impongono agli individui norme di genere ed orientamento sessuale attraverso il costume, la legge e la violenza, e cercano di controllare il modo in cui sperimentano le relazioni personali e come si identificano. L’applicazione di una politica della sessualità resta una forza notevole dietro il continuare della violenza basata sul genere e l’ineguaglianza di genere.

Il sistema internazionale ha visto grandi progressi verso l’eguaglianza di genere e la protezione contro la violenza nella società, nelle comunità e nella famiglia. Inoltre, dei meccanismi chiave delle Nazioni Unite hanno sostenuto l’obbligo degli Stati di garantire un’efficace protezione di tutte le persone dalla discriminazione basata sull’orientamento sessuale o l’identità di genere. Però la risposta internazionale alle violazioni dei diritti umani basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere è stata frammentaria ed incoerente.

Per affrontare queste carenze è necessaria una coerente comprensione del completo regime del diritto internazionale dei diritti umani e della sua applicazione alle questioni dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. È critico raccogliere e chiarire gli obblighi degli Stati ai sensi dell’attuale diritto internazionale dei diritti umani, per promuovere e tutelare tutti i diritti umani per tutte le persone, sulla base dell’eguaglianza e senza discriminazione.

La Commissione Internazionale dei Giuristi, ed il Servizio Internazionale per i Diritti Umani, a nome di una coalizione di organizzazioni per i diritti umani, hanno intrapreso un progetto per sviluppare un insieme di principi legali internazionali sull’applicazione del diritto internazionale alle violazioni dei diritti umani sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere per dare maggiore chiarezza e coerenza agli obblighi che incombono sugli Stati nel campo dei diritti umani.

Un insigne gruppo di esperti nei diritti umani ha abbozzato, sviluppato, discusso e raffinato questi principi. A seguito di un incontro tra gli esperti all’Università di Gadjah Mada ad Yogyakarta, Indonesia, svoltosi tra il 6 ed il 9 Novembre 2006, 29 insigni esperti di 25 paesi con diverse formazioni e competenze rilevanti per le questioni del diritto dei diritti umani hanno adottato all’unanimità i Principi di Yogyakarta sull’Applicazione del Diritto Internazionale dei Diritti Umani all’Orientamento Sessuale ed all’Identità di Genere.

Il relatore dell’incontro, il Prof. Michael O’ Flaherty, ha dato immensi contributi all’abbozzo ed alla revisione dei Principi. Il suo impegno ed i suoi sforzi instancabili sono stati critici per la buona riuscita del processo.

I Principi di Yogyakarta affrontano un’ampia gamma di standard sui diritti umani e la loro applicazione a problemi di orientamento sessuale ed identità di genere. I Principi affermano l’obbligo primario degli Stati ad implementare i diritti umani. Ogni Principio è accompagnato da raccomandazioni dettagliate agli Stati. Gli esperti rimarcano, comunque, che tutti gli attori hanno delle responsabilità nel promuovere e tutelare i diritti umani. Ulteriori raccomandazioni sono rivolte ad altri attori, tra cui il sistema ONU dei diritti umani, le istituzioni nazionali dei diritti umani, i media, le organizzazioni non governative, ed i finanziatori.

Gli esperti concordano che i Principi di Yogyakarta riflettono lo stato attuale del diritto internazionale dei diritti umani sulle questioni dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Riconoscono inoltre che sugli Stati possono incombere ulteriori obblighi a seguito della continua evoluzione del diritto dei diritti umani.

I Principi di Yogyakarta affermano degli standard legali internazionali e vincolanti ai quail tutti gli Stati debbono conformarsi. Promettono un diverso futuro in cui tutte le persone nate libere ed eguali in dignità e diritti possono godere pienamente di questo prezioso diritto di nascita.

Sonia Onufer Corrêa – Co-presidente 

Vitit Muntarbhorn – Co-presidente

NOTE


1. L’orientamento sessuale si intende come riferimento alla capacità di ogni persona di profonda attrazione emotiva, affettiva e sessuale verso, e relazioni intime e sessuali con, individui di un genere diverso, o del medesimo genere, o di più di un genere.

2. L’identità di genere si intende come riferimento all’esperienza del genere profondamente sentita, interna ed individuale, che può o non può corrispondere con il sesso assegnato alla nascita, compreso il personale senso corporeo (che può implicare, se liberamente scelte, modificazioni dell’aspetto o delle funzioni del corpo con mezzi medici, chirurgici od altri) ed altre espressioni del genere, compreso l’abbigliamento, l’eloquio ed il linguaggio del corpo.

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